Salvador Bahia – Brasile dal 1970 al 1993

Oltre a lavorare ininterrottamente per  24 anni nella parrocchia di Nostra Signore di Guadalupe, animò, con la sua presenza di prete, un movimento popolare a livello cittadino che prese il nome di “Trabalho Conjunto” (lavoro d’insieme), e che ebbe come finalità, unendo classe media e classe popolare,  di creare condizioni di vita più giusta e umana nei bairros della periferia e rifondare democraticamente, dopo il massacro della dittatura che aveva strutturato ogni cosa a sua immagine, associazioni popolari, sindacati, movimenti. Anche questa esperienza fu fatta col pieno consenso del vescovo e fu segno dell’annuncio della Buona Novella ai poveri e partendo dai più poveri. Oltre a questo don Sergio fu per un anno Rettore del Seminario Interdiocesano di Bahia e Vicario Diocesano per la Pastorale (1988-1993) col Cardinale Lucas Moreira Neves.

Al di là di queste due esperienze un po’ particolari, sia per la loro durata che per la loro singolarità, sia don Renzo Rossi che don Sergio, come tutti gli altri che si succederanno, don Giuseppe Ceccherini (1968-71), don Piero Sabatini (1982-1987), don Lorenzo Lisci e don Rodolfo Tedeschi (1988-1991), don Gregorio Sierzputowski (1998-2003),  don Olfier Wieslaw (1998-2003), don Alfonso Pacciani (l994-2006), furono presenti sempre in quella che chiamiamo pastorale ordinaria: formazione di comunità ecclesiali di base, catechesi, amministrazione di sacramenti. Quasi a supporto e come segno dell’annuncio del vangelo, nella parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe, si sono costruite  chiese (prezioso in questo senso l’apporto di don Piero Sabatini), centri comunitari, scuole, posti medici. Al di là di tutto questo, si è cercato di strutturare la parrocchia  alla luce del Concilio e nello spirito della Chiesa latino-americana: creare un “nuovo modo di essere Chiesa”, una Chiesa cioè di comunione e partecipazione, in cui i laici fossero protagonisti, in una molteplicità di servizi e ministeri.

La parrocchia di Guadalupe è stata riconsegnata al clero locale nell’anno 2005. Attualmente si sono formate due nuove parrocchie dove lavorano due preti brasiliani e due congregazioni religiose fiorentine: le Stabilite nella Carità e le Calasanziane.

testimonianza-di-don-sergio-merlini

Cajazeiras Paraiba – Brasile dal 1970 al 1973

E’ una coppia fiorentina che parte negli anni 70 per il Nord Est del Brasile, più precisamente a Cajazeiras, nella Paraiba. Andrea, che è dottore in agraria, metterà la sua esperienza e conoscenza in questo campo al servizio dei contadini che a quel tempo lavorano la terra con metodi primitivi. Vanna lavora nel campo dell’insegnamento. Dal momento del loro ritorno, si dedicano, in  un podere vicino alla chiesa di Cercina (Sesto Fiorentino) al recupero ed assistenza di persone disabili

Parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe – Salvador Bahia (Brasile) dal 1965 al 1982

Ricordiamo l’esperienza preziosa di don Renzo Rossi, che oltre ad essere il pioniere della missione fiorentina, fu parroco per molti anni nella parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe dove formò, insieme ad altri preti fiorentini e non, dodici grandi comunità di base. Oltre a questo portò avanti per anni una presenza di chiesa preziosa nelle carceri brasiliane, occupandosi dei prigionieri  politici.  Don Renzo l’ha fatto col suo stile, per certi aspetti molto personale e scanzonato,  per meglio dire fiorentino,  ma sicuramente  a nome della Chiesa brasiliana (molti vescovi tra cui Dom Helder Camara lo seguivano e lo incoraggiavano) ed in tutto quel periodo, a persone oppresse, torturate, violentate in ogni modo, ha fatto capire che tutta la chiesa brasiliana, dal popolo ai vescovi, era con loro. Dopo il ritorno a Firenze, ha avuto un’altra interessante esperienza in Mozambico. Queste due ultime esperienze meritano un piccolo approfondimento.

esperienza-nelle-carceri-e-in-Mozambico

testimonianza-di-don-renzo-rossi

Fortaleza – Brasile dal 1992 al 2001

testimonianza-di-don-riccardo-moretti

Fortaleza – Brasile dal 1992 al 2003

Dopo la presenza di circa un anno a Salvador, don Alfredo Nesi,  iniziò a Fortaleza, nel Bairro di Gualajara, un tipo di presenza destinata, secondo il carisma della Madonnina del Grappa, alla formazione dei ragazzi e dei giovani. Con l’aiuto prezioso di don Riccardo Moretti,  costruì asilo, scuola elementare e professionale,  posto medico, scuola di alfabetizzazione per adulti.

Citando costantemente una frase di don Giulio Facibeni, diceva: “Ai poveri dobbiamo dare le cose migliori”. La sua opera continua tutt’oggi nella persona di don Angelo Stefanini, prete della Madonnina del Grappa. Don Alfredo riposa ora a Guadalajara, nella chiesa situata nel grande complesso che lui stesso ha costruito, in una tomba che aveva contrassegnato prima di morire.

Bamenda – Camerun dal 2006 al 2008

testimonianza-don-luca-carnasciali

Bameda – Camerun dal 2002 al 2006

testimonianza-don-marco-nesti